Esegesi: l'opera di Gola Hundun nasce da una riflessione sul mare e su come l’azione dell’uomo e le politiche del turismo di massa degli scorsi decenni abbia sortito un impatto negativo sul patrimonio naturalistico della Riviera - tematica tristemente condivisa in diverse aree del pianeta. Analogamente a quanto sta accadendo in natura, il murales presenta una barriera corallina rigogliosa, ricca di specie animali che va progressivamente a sbiadirsi fino ad annullarsi totalmente in un bianco assoluto che indica l'assenza, la perdita, il vuoto che l'azione dell'uomo causa nell'ecosistema. Le barriere coralline infatti, considerate le più grandi e complesse forme di vita conosciute, a causa dell’acidificazione del Mare, si stanno riducendo a degli scheletri di calcare incolori.
L'opera costituisce un invito alla riflessione circa la mancanza di empatia che l'essere umano manifesta nei confronti delle altre forme di vita che popolano il suo stesso pianeta e al pensiero che ad ogni azione corrisponda una reazione. Il murale in questione vuole sottolineare la concatenazione tra il mondo, le forze che lo muovono e gli esseri che lo abitano. Le azioni veicolate dalle necessità economiche immediate, senza una visione di insieme, portano all'abbattimento delle foreste primarie, l'allargamento del buco dell'ozono, lo scioglimento dei ghiacci, l'acidificazione dei mari e lo sbiancamento delle barriere coralline, generando un cambio drastico nell'habitat e nel clima del pianeta, mettendo in grave pericolo la vita degli esseri che lo popolano, incluso l'essere umano.