La Mora tradizione e gusto 2016

Bellaria Igea Marina

Si è concluso con successo il febbraio bellariese dedicato alla Mora romagnola, la razza suina autoctona, prelibatezza del nostro territorio.
 
L’evento, come ogni anno proposto dall’'Associazione Bell'Atavola di Bellaria Igea Marina, ha visto coinvolti dodici ristoranti che hanno proposto per tutto il mese di febbraio piatti a tema a base di questa carne ritrovata, con menù speciali realizzati con le ricette della tradizione. Capitan Bagati, Christian e Pippo, Da Gianola, L'Osteria dei due Carrettieri, La Casalinga, La Taverna da Bruno, Libeccio Pescesociale, Osteria del Ventisette, Osteria della Contessa, Senza Spine, Sirocco e Osteria Tirabusciò, hanno proposto vere delizie con protagonista la Mora.
 
Il prelibato suino è stato protagonista anche alla Fiera di Sant'Apollonia dal 6 al 9 febbraio con grande successo del “MoraBurger”.
 
L'antica razza suina autoctona italiana che ha la sua zona d'origine in Romagna è stata anche la star al Palacongressi di Bellaria Igea Marina in occasione dell'evento enogastronomico tematico di sabato 20 febbraio.
 
Ottima l’affluenza di pubblico che ha potuto degustare eccellenze proposte da otto ristoranti: Da Gianola, La Casalinga, La Taverna da Bruno, Libeccio Pescesociale, Osteria del Ventisette, Osteria Tirabusciò, Senza Spine e Sirocco e di due allevatori-produttori (Azienda Agricola Gualdo Struzzi e Società Agricola I Fondi). Le tre cantine per la degustazione di vini (Villa Venti, Collina dei Poeti e Palazzo Astolfi) hanno completato la proposta gourmante. L’appuntamento si è svolto all’interno di una vera piazzetta ricreata ad hoc arricchita dalle proiezioni di vecchie foto di piazza Matteotti. Una suggestiva atmosfera incorniciata dall’esibizione dell'originalissimo gruppo “Slavi Bravissime Persone” che ha allietato la serata con la reinterpretazioni di brani del cantautorato romagnolo.
 
L’appuntamento è per il 2017 con tante nuove iniziative.
 
La manifestazione è stata patrocinata da Slow Food Condotta di Rimini e San Marino con la collaborazione dei produttori del Presidio della Mora Romagnola.
 
 
La Mora Romagnola è una razza suina autoctona che sta rischiando di scomparire: nel 1949 ne esistevano circa 22.000 esemplari, che si sono ridotti, qualche anno fa, a meno di 15 (li ha conservati miracolosamente un vecchio allevatore di Faenza, Mario Lazzari).
La Mora Romagnola si riconosce subito, per il pelo marrone scuro che tende al nero (da cui il nome di “mora”), per il particolare taglio a mandorla degli occhi e per la presenza, soprattutto nei verri, di zanne molto lunghe, tali da renderli più simili a cinghiali che non a maiali veri e propri.
Con la diffusione degli allevamenti industriali è stata completamente abbandonata: perché cresce molto più lentamente dell’onnipresente Large White e, paradossalmente, per la maggiore percentuale di grasso che caratterizza la sua carne rispetto ad altre razze suine “magre”.
Come molte vecchie razze la Mora è vigorosa, predisposta all’ingrassamento e molto rustica: ideale per sistemi di allevamento all’aperto.
Carni sapide, morbide ma compatte, alquanto grassottelle: queste le caratteristiche che contraddistinguono la Mora. Ottimi risultati si sono raggiunti utilizzandola per la produzione di salumi di pregio quali il culatello o la spalla cruda. Ma anche le tradizionali cotture casalinghe (arrosti, braciole, spiedini) bastano a esaltare i sapori e i profumi, ricchi e complessi, di questa carne “ritrovata”.
Il Presidio vuole salvare dall'estinzione la Mora Romagnola.L'associazione dei produttori del Presidio riunisce alcun allevatori e trasformatori che impiegano le carni dei suini cresciuti nelle loro aziende per realizzare i salumi tradizionali di Mora Romagnola del territorio. Prodotti che uniscono alla eccellente qualità organolettica e qualitativa la sicurezza della filiera produttiva, con una particolare attenzione al benessere animale durante la fase di allevamento.

[Fonte www.fondazioneslowfood.com]